Dopo le uova l’anno scorso, quest’anno è stata la volta di 4 tonnellate di farina biologica prodotta dalla ditta Moulins de Soulanges ed offerta dai Chevalier de Colomb di Saint Isodore
MONTRÉAL - Come l’anno scorso, anche quest’anno la Casa d’Italia ha voluto rendersi utile donando qualcosa alla Comunità per sostenerla in un periodo così complesso e difficile, con la speranza che, con l’arrivo dei vaccini, presto possa riprendere anche la vita associazionistica. «L’anno scorso – ci ha spiegato la coordinatrice della Casa d’Italia, Giovanna Giordano - abbiamo donato 700 dozzine di uova e tanti altri prodotti alimentari ai centri comunitari nei pressi della Casa, soprattutto quelli che ogni giorno preparano pasti per le famiglie bisognose e meno abbienti. Quest’anno è un pò la stessa cosa, ma abbiamo scelto di distribuire la farina, perché comunque è un ingrediente alla base dell’alimentazione, con un grande significato anche simbolico. Tanto che, tra una bottiglia di vino ed un sacco di farina, la gente si precipita più per la seconda che per la prima. Fa parte della nostra cultura, come le uova. Eppure non è che costi così tanto al negozio». Si tratta di una farina biologica, prodotta dalla ditta Moulins de Soulanges, che si trova a Saint-Polycarpe, ed è stata offerta dal gruppo dei Chevalier de Colomb di Saint Isodore, da sempre molto sensibili e vivini alle festività religiose italiane. Ricevuta il 20 marzo, è stata distribuita la settimana scorsa tra le ore 15 e 17, nei locali che danno sulla strada LaJeunesse, dove la gente è potuta entrare direttamente con la macchina. «Sappiamo che, soprattutto nella nostra Comunità, la Pasqua è una festa molto sentita e la gente si diletta in cucina preparando dolci e pasticcini tipici. Per questo motivo abbiamo contattato anche diversi club della Terza Età, dando loro lun pò di farina così quando riaprono possono usarla per le loro occasioni. E poi, tra gli altri, Joe Sinziani, presidente del centro di bocce dell’Accadie, Maria Sinigaliese, dell’Oratorio San Gabriele dell’Addolorata, che conta più di 200 membri, e Sylvia LoBianco, direttrice del centro comunitario Almage per gli anziani, che ogni giorno prepara 300 pasti per gli anglofoni bisognosi nell’est di Montrèal. O ancora la Scuola per adulti Galileo, che è dotata di una cucina, la Casa Veneto e la Casa Puglia, che hanno diversi attività anche culinarie in calendario, e le suore della chiesa Maria Ausiliatrice, a RDP. Senza dimenticare Elio Pizzeria, da sempre generoso con la Comunità, a cui abbiamo donato ben 5 sacchi di farina, con cui Elio farà dei dolci pasquali. Tanti altri centri intorno alla Casa usano la farina per fare la pizza, il pane, le brioches… fa sempre comodo. Abbiamo ricevuto 4 tonnellate di farina ed abbiamo distribuito centinaia di sacchi da 20 kg ciascuno, anche 4/5 per ogni organismo o associazione, che sono riuscita a sollecitare anche grazie alla collaborazione di amici come, tra gli altri, il consigliere Francesco Miele e la Sindaca Giuliana Fumagalli. È venuta pure una signora quebecchese di 12 figli, che fa il pane a casa, e come lei diversi passanti. Un gesto che è piaciuto tanto alla gente, non tanto per quello che abbiamo dato, ma perchè e come lo abbiamo dato». Un gesto di grande solidarietà e umanità che fa onore alla Casa d’Italia.