18 Sep
18Sep

CITTADINO CANADESE 

L’appello del Presidente della Casa d’Italia.

“Cari connazionali, la sottoscrizione pro-Casa d'Italia ha permesso di raccogliere norala somma di un milione e mezzodi dollari.” Comincia così la lettera-appello di Gino Berretta, presidente della Casa d’Italia, alle prese con una corsa contro il tempo per il completo risanamento nanziario. “Metà strada è stata percorsa – continua Berretta - resta però ancora un'altra metà da percorrere. Ribadiamo, dunque, la necessità del vostro aiuto, del vostro contributo che per noi è prezioso e riveste una grande importanza.

Caro amico e cara amica, questa non è una lettera, bensì un appello, una chiamata a raccolta indirizzata a chi ha acuore il destino della Casa d'Italia; una chiamata nei confronti di chi è sensibile e "sente" laportata simbolica dell'Edicio. La situazione economica della "Casa" non è rosea, per cui nonè l'ora delle polemiche e delleesitazioni. È l'ora dei fatti!

Noi, della presente Amministrazione, abbiamo assunto il compito come una missione: salvare la Casa d'Italia! Siamo fiduciosi, poiché l'iniziativa s'inscrive nel solco luminoso ed esemplare della nostra storia comunitaria. Emerge da una tradizione che non consiste nel voler conservare le ceneri, ma nell'alimentare e mantenere viva una amma; non si trattadi preservare la testimonianza di un passato concluso, bensì di trarre dal passato una forza viva che anima ed informa il nostro presente! Quando accenniamo ad un cantiere ideale, non sitratta di una gura retorica, ma ri ette una fase storica vissuta dalla nostra comunità dal 1936, quando, raccolta e unita, la nostra gente ha realizzato la Casa d'Italia".

www.cittadino.ca

CITTADINO CANADESE 

L’appello del Presidente della Casa d’Italia.

“Cari connazionali, la sottoscrizione pro-Casa d'Italia ha permesso di raccogliere norala somma di un milione e mezzodi dollari.” Comincia così la lettera-appello di Gino Berretta, presidente della Casa d’Italia, alle prese con una corsa contro il tempo per il completo risanamento nanziario. “Metà strada è stata percorsa – continua Berretta - resta però ancora un'altra metà da percorrere. Ribadiamo, dunque, la necessità del vostro aiuto, del vostro contributo che per noi è prezioso e riveste una grande importanza.

Caro amico e cara amica, questa non è una lettera, bensì un appello, una chiamata a raccolta indirizzata a chi ha acuore il destino della Casa d'Italia; una chiamata nei confronti di chi è sensibile e "sente" laportata simbolica dell'Edicio. La situazione economica della "Casa" non è rosea, per cui nonè l'ora delle polemiche e delleesitazioni. È l'ora dei fatti!

Noi, della presente Amministrazione, abbiamo assunto il compito come una missione: salvare la Casa d'Italia! Siamo fiduciosi, poiché l'iniziativa s'inscrive nel solco luminoso ed esemplare della nostra storia comunitaria. Emerge da una tradizione che non consiste nel voler conservare le ceneri, ma nell'alimentare e mantenere viva una amma; non si trattadi preservare la testimonianza di un passato concluso, bensì di trarre dal passato una forza viva che anima ed informa il nostro presente! Quando accenniamo ad un cantiere ideale, non sitratta di una gura retorica, ma ri ette una fase storica vissuta dalla nostra comunità dal 1936, quando, raccolta e unita, la nostra gente ha realizzato la Casa d'Italia".

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